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Immobili: cambio di destinazione d’uso e sanzione

Aree Tematiche, Edilizia ed Urbanistica    0 Commenti     10/11/2009
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All’interno della stessa categoria urbanistica possono aversi mutamenti di fatto dell’uso degli immobili, ma ciò non tocca l’aspetto contributivo che resta sempre lo stesso per tutti gli immobili presenti all’interno di ogni categoria e che dipende dal carico urbanistico assegnato. Nel caso in esame, è stato riconosciuto un mutamento di destinazione d’uso nei lavori di trasformazione di cantine in superficie abitabile collegata ad altra abitazione e suddivisa in quattro vani dotati di servizi e ripostiglio. I lavori furono svolti in assenza del titolo autorizzativo, comportando un illecito, in quanto tale trasformazione si è risolta in un cambio di destinazione d’uso dell’immobile avvenuto all’interno di categorie non omogenee dal punto di vista urbanistico e comportante quindi il mutamento degli standards e la variazione del carico urbanistico.
La Corte ricorda quindi la differenza fra la destinazione d’uso urbanistico, riferita alle categorie specificate dalla legge, ed una destinazione d’uso edilizio, che attiene al singolo edificio ed alle sue capacità funzionali. Del resto, come già affermato dal Consiglio di Stato nella sentenza 583/2001, la destinazione di un immobile non si identifica con l’uso che ne fa in concreto il soggetto che lo utilizza, ma con quella impressa dal titolo abilitativo approvato.

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