Il parere di Davide Mancarella, consigliere del nostro Ordine e delegato della commissione Strutture:
Il ponte Morandi di Genova è stato progettato negli Anni Sessanta secondo una concezione minimalista delle strutture che, molto di moda in quegli anni, portava a ridurre alla soglia necessaria l’impiego di materiali e la dimensione delle sezioni… ai limiti della verificabilitá. La durabilitá dell’opera e la sua concezione rispetto ad eventi estremi, oggi imposta per norma, non rientrava all’epoca tra le preoccupazioni dei progettisti. Purtroppo molte tra infrastrutture e strutture strategiche del Paese sono state costruite in quegli anni e con quella concezione. Tutto questo pone un problema serissimo di controllo e monitoraggio delle strutture attraverso un largo impiego di tecnici specializzati. Pone un problema di corretta formazione e remunerazione di questi tecnici, che devono svolgere attivitá di grande responsabilitá con adeguate attenzione e dedizione. Pone un problema di visione politico-strategica rispetto alle prioritá del Paese, quindi un problema di pianificazione sistematica degli investimenti per il risanamento o la sostituzione del patrimonio immobiliare e infrastrutturale pubblico. Esigenza non più procrastinabile.